8 Gennaio 2025

Pensioni: per chi non ha contributi al 01.01.2025 possibile aumentare l’aliquota contributiva

Con la L. 335/1995 si era creato un importante “spartiacque” tra i lavoratori che avevano maturato contributi entro il 31 dicembre 1995 e coloro che, invece, non ne avevano. Ora, con l’approvazione della L. 207/2024 (art. 1, commi 169, 170), si introduce un’ulteriore distinzione tra chi ha contributi al 31 dicembre 2024 e chi ne è privo. La novità più rilevante riguarda questi ultimi lavoratori, che al 1° gennaio 2025 non hanno alcuna contribuzione accreditata. Essi avranno la possibilità di incrementare volontariamente la quota contributiva a loro carico fino a un massimo del 2%, con l’obiettivo di migliorare l’importo della propria futura pensione. Vediamo ora nel dettaglio cosa prevede la nuova norma.

Per quei lavoratori che inizieranno per la prima volta un’attività lavorativa nel 2025 in qualità di dipendenti, autonomi o parasubordinati (collaboratori), potranno decidere di versare fino al 2% in più dei contributi a loro carico, con l’obiettivo di aumentare l’importo della futura pensione.

Tasto dolente della norma è che tale quota aggiuntiva non è utile ai fini del raggiungimento del requisito dell’importo soglia previsto per la pensione anticipata contributiva (64 anni, 20 anni di contributi e importo soglia pari a 3 volte il valore dell’assegno sociale) e la pensione di vecchiaia contributiva (67 anni di età, 20 anni di contributi e importo soglia pari al valore dell’assegno sociale).

Cos’è l’importo soglia?

L’importo soglia è l’importo minimo che una pensione, calcolata con sistema integralmente contributivo, deve raggiungere per poter essere liquidata dall’Inps. In caso in cui l’importo della pensione non raggiunga la soglia prevista nell’anno di decorrenza, pur essendo in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi, la pensione non può essere liquidata.

Per poter chiedere l’aumento della quota contributiva a carico del lavoratore, si è in attesa di un decreto ministeriale.

Soggetti interessati

Tale novità riguarda tutti i lavoratori con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre successivamente al 1° gennaio 2025 e si iscrivano per la prima volta come:

  • Lavoratori dipendenti del settore privato o del settore pubblico;
  • Lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti)
  • Lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata Inps (collaboratori)
  • Lavoratori liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps e privi di una rispettiva cassa professionale.

Sono esclusi i liberi professionisti con una propria cassa professionale di previdenza (consulenti del lavoro, avvocati, ingeneri, ecc.).

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No quota aggiuntiva per l’importo soglia

L’aumento del 2% a carico del lavoratore ha come obiettivo, l’incremento del montante contributivo. Tuttavia tale quota aggiuntiva, non potrà essere utilizzata per la verifica del requisito dell’importo soglia che, per i lavoratori puri contributivi è un terzo requisito fondamentale per il diritto alla pensione:

Pensione di vecchiaia

Età

67 anni

Contributi

20 anni

Importo soglia

Importo pari ad almeno l’importo dell’assegno sociale, ovvero per l’anno 2025 € 534,69 lordi mensili.

 

Pensione anticipata contributiva

 

Lavoratori che non utilizzano la rendita del fondo pensione

Lavoratori che utilizzano la rendita del fondo pensione

Età

64 anni

64 anni

Contributi

20 anni

25 anni

Importo soglia

Pari a 3 volte il valore dell’assegno sociale (pari a 2,8 volte il valore dell’assegno sociale nei confronti delle donne con un figlio e 2,6 volte il valore dell’assegno sociale per le donne con almeno due figli)

Finestra

3 mesi

Tetto all’importo

L’importo della pensione è riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo di pensione (massimo 3.017,35 € mensili)

Possibile lavorare dopo la pensione?

Si

Non si potrà cumulare la pensione con redditi da lavoro dipendente o autonomo, salvo il limite di 5.000 € lordi di lavoro autonomo occasionale, sino al raggiungimento dell’età di vecchiaia, cioè 67 anni.

Novità dal 2030

No

Dal 2030 requisito contributivo di 30 anni e importo soglia pari a 3,2 volte l’assegno sociale (per donne con figli rimane fermo il requisito di 2,8 o 2,6 volte)

 

Aspetti fiscali

La somma di contributi aggiuntivi, in deroga alla disciplina generale, che prevede la totale deducibilità, sono deducibili dal reddito per il 50%.

Il confronto

Lavoratore dipendente con aliquota Inps 9,19% vs lavoratore dipendente con aliquota Inps 11,19%

 

Con aliquota INPS ordinaria 9,19%

Con aliquota INPS straordinaria 11,19%

Imponibile previdenziale annuo

30.000 €

30.000 €

Contributi a carico del lavoratore

2.757 €

3.357 €

Imponibile fiscale annuo

27.243 €

26.943 €

Imposta lorda

6.266 €

6.197 €

Addizionali comunali e regionali

463 €

458 €

Detrazioni

2.044 €

2.072 €

Bonus IRPEF

1.000 €

1.000 €

Totale netto annuo

23.558 €

23.060 €

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